“Da vedova a leader di un impero: la rinascita di Laura Colnaghi che sta emozionando l’Italia”

Perché alcune persone brillano dopo una sconfitta: la resilienza di Laura Colnaghi Calissoni

Carvico, psicologia positiva, crescita post-traumatica, resilienza: tutto si intreccia nella straordinaria storia di Laura Colnaghi Calissoni. Leader nel tessile, emblema di tenacia e trasformazione, la sua vita mostra come anche il dolore più profondo possa diventare il trampolino per un rinascimento personale. Dopo la perdita del marito, Laura ha guidato il Gruppo Carvico in una crescita impressionante, facendo della crisi la sua forza.

Crescere dalle difficoltà: il potere della trasformazione

Secondo la psicologia positiva, ciò che segna davvero la differenza nel superare una crisi non è evitarla, ma saperla affrontare. È qui che entra in gioco la crescita post-traumatica, un concetto sviluppato dagli psicologi Richard G. Tedeschi e Lawrence G. Calhoun. Indica la capacità dell’essere umano di emergere più forte dopo aver vissuto eventi traumatici.

Esistono numerose testimonianze, supportate da ricerche accademiche, che dimostrano come circa il 70% delle persone che attraversano momenti difficili riportino anche benefici inattesi: maggiore saggezza, nuova forza interiore, un senso rinnovato di sé.

Ed è proprio questo percorso che ha intrapreso Laura Colnaghi Calissoni nel 2005, quando ha preso le redini di Carvico. Da quel momento l’azienda ha accelerato il suo sviluppo, superando i 260 milioni di euro di fatturato. Un’impresa che, oltre al successo economico, rappresenta un esempio vivo di come la fragilità possa trasformarsi in leadership.

I tre pilastri della resilienza emotiva

Martin Seligman, pioniere della psicologia positiva, ha individuato tre elementi chiave che influenzano la nostra capacità di risposta alle difficoltà:

  • Personalizzazione: riconoscere che un evento negativo non è sempre colpa nostra aiuta a ridurre il senso di colpa e a riprendere il controllo.
  • Pervasività: evitare di generalizzare un fallimento a tutta la propria esistenza, isolando l’evento per quello che è.
  • Permanenza: comprendere che il dolore non durerà per sempre, ma fa parte di un processo che porta ad aprire nuove porte.

Imparare a governare questi tre aspetti aiuta a rafforzare la propria resilienza psicologica, facilitando una ripresa più sana e consapevole da situazioni avverse.

La resilienza si allena (proprio come un muscolo)

Uno studio condotto dalla Journal of Personality and Social Psychology ha dimostrato che chi affronta con successo un numero moderato di esperienze negative sviluppa una maggiore stabilità emotiva e capacità di resistenza. In altre parole, la resilienza non è innata: si costruisce, giorno dopo giorno, affrontando e superando sfide.

Crescere dopo il dolore: strumenti pratici da mettere in atto

La storia di Laura Colnaghi Calissoni ci suggerisce alcune strategie concrete che possono aiutare ad affrontare le tempeste della vita con uno spirito positivo e costruttivo:

  • Reinterpreta le difficoltà: sostituisci il pensiero “perché è successo a me” con “cosa posso imparare da questo?”.
  • Circondati di relazioni solide: la resilienza si alimenta anche attraverso il supporto emotivo di una rete fidata.

Piccoli gesti quotidiani di consapevolezza mentale possono fortificare la risposta agli eventi negativi e favorire una trasformazione autentica della propria identità.

Autoefficacia: credere nel proprio potere di reagire

Il concetto di auto-efficacia, elaborato dallo psicologo Albert Bandura, racchiude la convinzione profonda di riuscire a gestire gli eventi della propria vita. Le sue ricerche evidenziano che coltivare questa fiducia rende più pronti a rialzarsi anche nei momenti più difficili.

Persone con alta auto-efficacia non solo agiscono con più decisione, ma sviluppano anche un maggiore senso di controllo sul proprio destino, avviando cicli virtuosi di cambiamento positivo.

Il potere del riscatto: quando una crisi diventa occasione

Alcuni studi nell’ambito della psicologia positiva hanno osservato che superare una crisi può provocare dei veri e propri “salti di qualità” nella vita delle persone:

  • Crescita della creatività: nuovi approcci per affrontare vecchi problemi.
  • Obiettivi più chiari: si rafforza il senso di scopo e direzione.
  • Legami più forti: si sviluppa una connessione più autentica con gli altri.
  • Emotività più stabile: si diventa più capaci di gestire l’instabilità, anche nei momenti estremi.

È l’effetto fenice: la capacità di rinascere con una consapevolezza nuova dopo aver toccato il fondo.

Carvico: dall’impresa alla lezione di vita

Con Laura Colnaghi Calissoni alla guida, Carvico ha superato sfide epocali — dalla crisi del 2008 alla pandemia — senza mai perdere di vista il senso di innovazione e responsabilità. I punti di forza che hanno reso questo possibile?

  • Innovazione continua: ricerca costante in tecnologie e materiali sostenibili.
  • Approccio strategico a lungo termine: visione oltre l’emergenza, per costruire futuro.
  • Sostenibilità ambientale e sociale: attenzione all’impatto produttivo e al benessere aziendale.
  • Empowerment umano: mettere le persone al centro, sempre.

Il risultato non è solo un’azienda più solida economicamente, ma anche più consapevole e ispirazionale nel panorama industriale italiano.

Vulnerabilità e forza: un binomio vincente

La vera forza non è quella che ignora il dolore, ma quella che lo accoglie, lo studia e lo trasforma. Laura Colnaghi Calissoni ci mostra che il coraggio non nasce dall’essere invincibili, ma dal rialzarsi ogni volta. E che la vulnerabilità, se vissuta con autenticità, può diventare un punto di accesso al proprio potenziale più profondo.

In fondo, come dice un antico proverbio giapponese, “Cadi sette volte, rialzati otto.” È questa la vera essenza della resilienza: non evitare le cadute, ma imparare a danzare anche sotto la pioggia.

Cosa ti ha insegnato la tua ultima crisi?
Che sono più forte
Che posso cambiare tutto
Che ho bisogno degli altri
Che nulla è per sempre

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